Il mondo cambia sempre più velocemente ma il nostro modo di lavorare sta restando al passo? Non è più sufficiente aggiornare tecnologie o adottare policy smart: serve un cambio di paradigma. Oggi, costruire un’organizzazione davvero sostenibile significa agire su tre fronti interconnessi: l’ambiente, le persone e la sicurezza.
In questa nuova riflessione del nostro percorso, "Imagine a NEW PLAN", ci addentriamo in tre direzioni fondamentali di questo cambiamento. Iniziamo esplorando l'evoluzione della postazione di lavoro digitale, che si rivela non solo una leva per l'efficienza, ma anche un pilastro di responsabilità ambientale. Passiamo poi al tema cruciale dell'equilibrio tra vita privata e professionale, sempre più determinante per il benessere e la produttività dei singoli. E infine, ci immergiamo nella nuova normativa NIS2, che invita le aziende a un approccio alla sicurezza digitale più condiviso, trasparente e strategico.
È nell'incontro tra tecnologia, cultura e governance che si delinea un futuro del lavoro più sano, resiliente e profondamente consapevole.
Buona lettura!
Quando si parla di sostenibilità in azienda, si tende spesso a pensare solo a impianti fotovoltaici o packaging riciclabile. Ma c’è un ambito meno visibile – e altrettanto strategico – su cui le imprese stanno iniziando a puntare: la postazione di lavoro. Oggi, trasformare il modo in cui lavoriamo significa anche ridurre l’impronta ambientale, migliorare l’efficienza energetica e ottimizzare l’uso delle risorse digitali.
Negli ultimi anni, il workplace è diventato uno dei centri nevralgici della strategia IT sostenibile. L’aumento del lavoro ibrido e remoto ha spinto le aziende a rivedere le proprie infrastrutture digitali, con l’obiettivo di creare ambienti di lavoro più flessibili, scalabili e a impatto ridotto. È qui che emergono nuove tendenze e modelli innovativi, come il Workplace as a Service (WaaS), che stanno ridefinendo le regole del gioco.
Spesso percepita come un semplice insieme di hardware e software, la postazione di lavoro digitale ha in realtà un impatto ambientale e sociale rilevante: dalla produzione allo smaltimento dei dispositivi, passando per alimentazione e trasporto, ogni fase genera emissioni e rischi. Ma c’è di più: una gestione inefficiente può compromettere anche la sicurezza operativa e informatica. Per questo, la trasformazione sostenibile del workplace si gioca su quattro leve fondamentali:
Durata e circolarità dei device: scegliere dispositivi progettati per essere aggiornabili e riparabili riduce i rifiuti elettronici e migliora la resilienza del sistema.
Automazione e monitoraggio proattivo: tecnologie predittive riducono guasti, ottimizzano i consumi e rafforzano la sicurezza prevenendo malfunzionamenti.
Accesso distribuito e protetto: abilitare il lavoro ibrido in modo sicuro consente di limitare gli spostamenti e garantire continuità anche in situazioni critiche.
Tutela della salute e sicurezza dei lavoratori: l’impiego di sensori intelligenti, AI e dispositivi indossabili permette di monitorare in tempo reale condizioni ambientali, posture e livelli di stress, rilevando comportamenti a rischio e intervenendo per prevenire infortuni e malattie professionali .
Una postazione ben progettata non solo consuma meno, ma protegge meglio, con un impatto positivo sull’ambiente e sulle persone.
Se immaginiamo l’ambiente di lavoro come un ecosistema digitale in continua evoluzione, l’intelligenza artificiale ne è oggi uno dei principali agenti trasformativi. Non solo per la produttività o l’efficienza operativa, ma – sempre più – per la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori. In un workplace ibrido e connesso, l’AI agisce come una rete intelligente, capace di osservare, analizzare e intervenire prima che si verifichino problemi concreti.
Grazie a sensori e algoritmi predittivi, è possibile monitorare in tempo reale rischi ambientali e condizioni di stress, anticipando situazioni critiche prima che diventino problemi. L’automazione riduce l’esposizione a compiti pericolosi o usuranti, mentre piattaforme intelligenti personalizzano la formazione e supportano i lavoratori nella prevenzione. L’AI favorisce anche il benessere mentale, promuovendo modelli di lavoro flessibili e digitali. Tuttavia, occorre gestire con attenzione temi come la privacy e il controllo umano. Se usata con responsabilità, l’AI diventa una leva concreta per ambienti di lavoro più sicuri, equi e resilienti.
Sempre più aziende stanno integrando criteri ESG anche nella scelta delle tecnologie workplace. Partnership come quelle con HP (programmi Carbon Neutral) o l’adozione di servizi Zero Impact aiutano le imprese a ridurre sprechi, emissioni e consumo di energia in ogni fase del ciclo di vita del device.
Quanture ha scelto di investire in un modello innovativo che sintetizza tecnologia e responsabilità: il servizio Zero Impact Workplace che integra hardware, software, supporto e sicurezza in un'unica soluzione flessibile e scalabile, erogata tramite canone mensile. L’obiettivo? Offrire ai clienti ambienti di lavoro moderni, sicuri e a basso impatto ambientale, grazie a tecnologie efficienti, monitoraggio proattivo e partnership sostenibili
«Non mi piace il termine Work-life Balance. Io parlerei più di Work-life Harmony. È fondamentale che ci sia armonia tra lavoro e vita privata. Se sono sereno a lavoro sarò un migliore marito e padre; se sono sereno in casa, sarò un dipendente migliore».
Queste parole di Jeff Bezos, riportate da Forbes Next Leaders di Gennaio 2025 in un approfondimento sul benessere lavorativo, sintetizzano una verità che le aziende più attente hanno ormai pienamente riconosciuto: la serenità dei dipendenti non è un obiettivo da HR, ma un asset strategico per la produttività, la fidelizzazione e la crescita sostenibile del business.
Nell’era del lavoro ibrido e delle connessioni continue, il confine tra vita privata e professionale è diventato sempre più labile. Il rischio è quello di un’iperconnessione cronica che erode energie, motivazione e salute mentale. Per questo il tema del work-life balance – o meglio, della work-life harmony – è oggi centrale nelle agende di manager e responsabili delle risorse umane.
Ma come si costruisce davvero un ambiente di lavoro capace di favorire equilibrio e benessere? Le tecnologie digitali, se ben utilizzate, possono essere grandi alleate. Ecco alcuni dei trend più significativi che stanno ridefinendo l’esperienza dei lavoratori:
Intelligenza artificiale e analisi in tempo reale: sempre più aziende usano AI e big data per rilevare segnali di stress e affaticamento nei team. L’obiettivo è intercettare precocemente situazioni a rischio e offrire suggerimenti personalizzati per il benessere emotivo e fisico.
Programmi digitali per la salute mentale: piattaforme online e app dedicate mettono a disposizione risorse per la gestione dello stress, il supporto psicologico e il miglioramento del benessere mentale, accessibili da remoto e senza limiti di orario.
Flessibilità digitale e smart working evoluto: strumenti come Microsoft Teams, Zoom, Trello o Slack non servono solo a “fare meeting”, ma possono supportare una gestione più autonoma del tempo. Le best practice includono time blocking, obiettivi chiari, momenti di disconnessione tutelati e rispetto del diritto alla pausa.
Automazione e AI generativa per alleggerire il carico: soluzioni come Microsoft 365 Copilot o chatbot HR riducono drasticamente il tempo dedicato ad attività ripetitive, liberando energie per progetti a maggior valore. Secondo dati Forbes, queste tecnologie possono far risparmiare fino a 10 ore al mese per dipendente e aumentare la produttività del 25%.
Linee guida sull’uso consapevole della tecnologia: l’equilibrio passa anche da nuove policy interne che regolano orari di comunicazione, gestione delle notifiche, rispetto dei tempi offline. Il benessere digitale inizia dalla cultura aziendale.
Benefit digitali personalizzati: piattaforme flessibili permettono ai dipendenti di scegliere i propri benefit in modo autonomo e modulabile, aumentando l’inclusione, la motivazione e la sensazione di essere ascoltati.
In Quanture, il tema del benessere non è un progetto parallelo ma parte integrante della trasformazione digitale. Le policy su flessibilità oraria, genitorialità e diritto alla disconnessione, insieme a un sistema di welfare digitale potenziato e al supporto tecnologico per il lavoro da remoto, rappresentano azioni concrete per costruire un ambiente più umano, sostenibile e stimolante. Perché una cultura della sostenibilità parte prima di tutto dalle persone.
Il 2025 si sta rivelando un anno spartiacque per la cybersecurity. L’esplosione delle minacce digitali – con aziende come Amazon che segnalano fino a un miliardo di attacchi al giorno – ha reso evidente la necessità di una difesa strutturata, coordinata e, soprattutto, condivisa. È in questo contesto che si inserisce la direttiva europea NIS2, recepita in Italia con il D.Lgs. 138/2024 e pienamente applicativa dal 16 ottobre.
NIS2 innalza l’asticella della responsabilità, coinvolgendo un numero crescente di imprese pubbliche e private, comprese realtà con più di 50 dipendenti o 10 milioni di euro di fatturato. Le organizzazioni obbligate devono ora dimostrare di aver formalizzato ruoli e responsabilità in ambito cyber, predisposto un piano di gestione dei rischi e attivato procedure di notifica incidenti (entro 24/72 ore).
La direttiva pone un’attenzione particolare alle infrastrutture critiche (sanità, finanza, enti pubblici), oggi tra le più colpite secondo il rapporto Clusit. Circa l’80% degli attacchi presenta un livello di severità “alta” o “critica”. In parallelo, emergono nuove sfide legate all’evoluzione tecnologica: cloud ibrido, AI specializzata e sostenibilità richiedono una governance solida, che sappia coniugare innovazione e protezione.
Quanture affronta questa complessità in modo integrato, affiancando ai propri servizi IT una partnership strategica con lo studio ICT Legal Consulting. Insieme offriamo supporto alle aziende su tre fronti:
Compliance normativa: interpretazione della NIS2, mappatura dei requisiti, redazione di policy e supporto nella relazione con l’ACN.
Processi e formazione: definizione delle responsabilità, creazione di procedure, formazione per i punti di contatto NIS.
Tecnologie e controllo: valutazione della postura cyber, strumenti di detection & response, backup, sicurezza cloud e gestione degli incidenti.
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Quanture e ICT Legal Consulting sono al tuo fianco per condurre un assessment, definire un piano d’azione e supportarti nel percorso di adeguamento.
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