Scegliere Hyper-V o vSphere? Quando si parla di virtualizzazione, la domanda emerge frequentemente perché rappresentano due soluzioni molto valide pur con caratteristiche, funzionalità e prezzi differenti.
Se per tanti anni vSphere di VMware ha rappresentato – e da un certo punto di vista continua a esserlo – il riferimento per la virtualizzazione del server, l’entrata sul mercato di Hyper-V di Microsoft ha alterato gli equilibri presentando un’alternativa che nel tempo è solo migliorata e, oggi, riesce a soddisfare pienamente le esigenze di migliaia di aziende.
La scelta del miglior hypervisor – il componente che gestisce la virtualizzazione – è quindi centrale, ma dipende da vari fattori, fra cui la grandezza dell’impresa, i sistemi operativi impiegati, il carico di lavoro che l’ambiente virtualizzazione è chiamato a gestire, nonché la sua criticità, e l’infrastruttura IT esistente.
Hyper-V e vSphere contribuiscono, in entrambi i casi, al raggiungimento dell’obiettivo, ma il modo in cui lo fanno può fare la differenza per le piccole e medie imprese.
Sebbene le due soluzioni siano entrambe affidabili, VMware porta con sé alcuni vantaggi rispetto a Hyper-V. Per esempio:
Nel Magic Quadrant 2021 for Hyperconverged Infrastructure Software Gartner ha inserito VMware fra le società Leader per il quinto anno consecutivo, a dimostrazione dell’enorme capacità di esecuzione che contraddistingue le sue soluzioni di virtualizzazione.
Microsoft è arrivata di recente nel mondo della virtualizzazione, ma lo ha fatto con un prodotto di peso: Hyper-V, appunto. Una delle critiche che perseguita vSphere è la ripida curva di apprendimento che lo contraddistingue: il discorso con Hyper-V di Microsoft è opposto.
Inoltre, poiché funziona su ambienti Windows, Hyper-V rappresenta una soluzione ideale per tutte quelle imprese che già usano soluzioni dell’ecosistema di Microsoft.
Altri vantaggi di Hyper-V:
Gartner ha inserito Microsoft fra le aziende “visionarie” nel Magic Quadrant 2021 for Hyperconverged Infrastructure Software, attestando la spinta all’innovazione della società in questo settore.
È chiaro, quindi, che scegliere fra Hyper-V e vSphere dipende da almeno due considerazioni a cui l’azienda non può sottrarsi. I costi sono ovviamente una leva importante per qualunque organizzazione, che deve relazionare la spesa per un software (sia iniziale sia progressiva) rispetto ai benefici strategici e commerciali attesi. Hyper-V è disponibile anche all’interno di in una licenza di Windows Server; vSphere viene pagato separatamente (e costa di più). Due logiche molto diverse e che hanno un peso altrettanto differente sulla decisione finale delle aziende.
La complessità d’uso e l’ecosistema già in essere, inoltre, sono altri due elementi che vanno valutati prima di scegliere fra Hyper-V e vSphere. In particolare, la curva di apprendimento di vSphere gioca in suo sfavore, perché serve più tempo rispetto al concorrente prima che i meccanismi siano pienamente integrati nell’operatività quotidiana, con il rischio di inefficienze nel breve termine.