L’emergenza sanitaria sta spingendo tutti verso smart working e operatività da remoto. Tra connessioni sotto pressione e servizi cloud non autorizzati ecco perché lo storage aziendale rischia di andare in testa coda. La guida pratica, gli errori da evitare, casi reali di disastri, blocco dei servizi e sistemi per uscire dai guai.
Quando avete necessità di accedere ad un servizio, una applicazione… è sempre a vostra disposizione? E se si blocca tutto?
Le domande, le paure accomunano in queste ore migliaia di imprese e manager italiani.
Il motivo è semplice, l’emergenza sanitaria sta spingendo tutti verso smart working e operatività da remoto. Tra connessioni sotto pressione e servizi cloud non autorizzati però lo storage aziendale, tradizionale, rischia di andare in testa coda.
Smartphone, notebook, tablet, workstation, server, cloud… i dati, le informazioni possono essere generate in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo e senza alcun tipo di limite per numero e dimensione.
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Gli analisti di mercato hanno lanciato l’allarme, lo storage così come li stiamo costruendo adesso non basta e rischia di mandare al tappeto servizi, applicazioni e, con loro, il business… e noi tutti.
Il prossimo 29 Aprile alle 11,00 partecipa a #StorageRevolution, l’evento streaming definitivo per capire come e perché la gestione dei dati e dello storage non può più accettare compromessi.
Grazie a dati esclusivi di mercato e al supporto degli esperti di NETMIND e HPE svilupperemo la mappa completa dello storage del futuro. Come, quando e da dove partire… subito.
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