Come avere controllo sui costi IT senza drenare liquidità

Ancora per troppo aziende costi IT rientrano tradizionalmente all’interno della categoria costi fissi, ovvero sono parte di quelle spese il cui ammontare non è legato alla quantità di beni e servizi prodotti. E ciò vale spesso sia nel caso di realtà di grandi dimensioni sia di piccole o media imprese.  

Per queste organizzazioni la spesa in software, infrastruttura e manutenzione grava in modo sostanziale sul bilancio di fine anno, anche se non contribuisce in modo altrettanto sostanziale alla redditività. Vediamo perché. 

 

Costi IT, come risparmiare? 

Questo essenzialmente per due motivi: anzitutto perché l’IT viene usata in modo principalmente reattivo, per impostare il business in funzione di risultati consolidati e non in modo proattivo per anticipare le possibili evoluzioni, come invece suggeriscono, per esempio, i dettami innovativi della smart factory previsti da Industry 4.0. In secondo luogo, perché storicamente tutte le elaborazioni sono fatte con la propria dotazione informatica, che quindi deve essere mantenuta il più possibile aggiornata e performante. 

Oggi però questa situazione può assumere una fisionomia differente e molti costi IT, che in passato rientravano nelle spese in conto capitale, possono diventare parte delle spese operative. E quel che più conta è che tali costi possono non essere più legati in modo diretto alla dotazione IT e alla sua manutenzione, quanto invece all’uso che se ne fa, ottenendo così un importante risparmio. Tutto questo è reso possibile da un servizio gestito come l’Infrastructure as a Service (IaaS) che permette di affiancare soluzioni tipicamente cloud alla propria infrastruttura on- premise. 

 

Il cloud? Un’ottima scelta ma non si può migrare tutto 

Il cloud computing sta diventando una parte importante della tecnologia aziendale. Lo confermano i dati di Gartner: la società di ricerca prevede infatti che entro il 2024più del 45% dei costi IT per l'infrastruttura di sistema, il software di infrastruttura, il software applicativo e l'outsourcing dei processi aziendali si sposteranno dalle soluzioni tradizionali al cloud. È quindi chiara la tendenza a scegliere modelli di utilizzo in cui si paga per il servizio, in funzione dell’infrastruttura e delle risorse usate e delle esigenze di sicurezza.  

Però le opportunità offerte dal cloud non comporteranno l’abbandono dell’IT on-premise. Tutt’altro. Infatti, prima di passare al cloud è bene valutare se e come è consentita la portabilità delle proprie applicazioni e dei propri dati, quale livello di sicurezza si vuole avere e che conformità si potrà rispettare. Effettuate queste verifiche, si saprà se e come sarà influenzata la scelta di operare on-premise oppure on cloud. Questo perché è pur vero che l’on- premise richiede un più alto livello di gestione e maggiori spese di capitale, ma potrebbe non essere possibile migrare certe applicazioni sul cloud oppure la gestione di determinati dati può soddisfare precise normative solo se effettuata on-premise. In queste situazioni, si potrebbero però sfruttare efficaci servizi, come l’IaaS, per portare “in azienda” le stesse funzioni del cloud pubblico.  

 

Costi IT sotto stretto controllo con l’Infrastructure as a Service (IaaS) 

Scegliere di puntare sull’IaaS vuol dire affiancare all’infrastruttura IT on- premise una completa dotazione hardware su cui far girare il proprio software, creando così una sorta di cloud ibrido. I vantaggi che comporta questa scelta sono diversi: anzitutto non si devono comprare nuove apparecchiature ma si paga al consumo, ovvero solo quella porzione di hardware che si utilizza e solo per il tempo che la si utilizza. In secondo luogo, si ha una scalabilità real time: se aumentano o diminuiscono le esigenze, si può incrementare o ridurre in modo pressoché istantaneo la potenza di calcolo disponibile. Il tutto senza dover ricorrere all’overprovisioning. Non ci si deve poi preoccupare di aggiornare il software o le macchine, se ne fa carico il service provider. Lo stesso vale per la sicurezza. 

 

Infrastructure as a Service (IaaS) e riduzione di costi e consumi 

In pratica, con l’IaaS basato su tecnologia HPE GreenLake si portano on-premise le stesse caratteristiche tipiche del cloud, potendo amministrare tutto l’hardware da un unico portale di gestione. Non solo. Dallo stesso portale è possibile anche tenere sotto stretto controllo tutti i costi relativi alle apparecchiature che sono usate. Oltre a consentire di avere sempre ben chiara la spesa, l’IaaS permette una notevole riduzione delle spese, perché evita l’acquisto, l’installazione, la manutenzione e l’aggiornamento dell'infrastruttura. Uno studio di Forrester indica che chi si avvale di un servizio IaaS può ridurre la spesa capex fino al 40%. 

Da ultimo, ma non meno importante in un’ottica di rispetto per l’ambiente (oltre che di risparmio economico), attraverso l’IaaS vengono ridotti anche i consumi di energia elettrica. 

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