Qualsiasi azienda, anche quelle meno propense al digitale e all’IT, oggi deve affrontare un livello di complessità infrastrutturale che, guardando indietro anche di pochissimi anni, sembrava impensabile. Anche sforzandosi di semplificare e razionalizzare al massimo, praticamente ogni azienda si trova a dover gestire un sistema con elementi ibridi, suddivisi quantomeno fra il Cloud e alcune risorse on premise. Usando le modalità tradizionali significa essere costretti a modalità di gestione diverse e specifiche, che richiedono molto del tempo del reparto IT e sono poco efficienti. I tecnici dedicano una quantità significativa di tempo a spostarsi da un sistema di gestione all’altro, con tutte le difficoltà e il rischio di errori che questo implica. Azure Arc permette di risolvere questo problema e razionalizzare la gestione. Vediamo come.
Azure Arc estende le funzionalità della piattaforma Microsoft
L’idea alla base di questa soluzione è piuttosto semplice: Azure offre da tempo una serie di funzioni di gestione per le proprie macchine virtuali, che gli utenti possono utilizzare per ogni operazione. Con Azure Arc quegli stessi strumenti si rendono disponibili anche per gestire ambienti di terze parti, dall’on premise agli altri hyperscaler. In altre parole, Azure Arc permette di gestire in modo uniforme infrastrutture eterogenee, erogando in modo uniforme diverse tipologie di servizio e, infine, all’erogazione delle licenze di eventuali servizi aggiuntivi.
In uno scenario in cui le aziende che si appoggiano a strumenti molto diversificati, che possono arrivare a coinvolgere più di un hyperscaler, questo strumento permette di creare una centrale di controllo e comando che facilita in modo considerevole il lavoro del team IT interno alle aziende.
La soluzione a un problema storico
Avere un solo paradigma di controllo per tutte le risorse potrebbe sembrare un semplice nice to have, ma chiunque abbia un po’ di familiarità con la gestione di infrastrutture anche di complessità medio-bassa sa che questa diversificazione è una considerevole fonte di inefficienza. Molto più di una semplice questione di comodità: il rapporto fra le interfacce e gli operatori è oggetto di studi da molto tempo: già nel 1998 si discutevano le ripercussioni negative delle interfacce sulla produttività degli operatori. Effetti come il cambiamento e il tempo di adattamento necessario, fino al costo di addestramento sono tutti temi di rilevanza accademica.
Quella che gli operatori percepiscono in modo istintivo come una semplice scomodità, in realtà è un enorme ostacolo all’efficienza e alla produttività. Azure Arc mira a risolvere il problema permettendo, come abbiamo precedentemente detto, di unificare in un solo sistema di controllo la gestione delle risorse e l’erogazione dei servizi. Una gestione ramificata, capace di annettere ogni elemento dell’infrastruttura.
Per esempio, attraverso Azure Update Manager è possibile abilitare un servizio di gestione degli aggiornamenti su tutte le macchine virtuali, indipendentemente dall’infrastruttura in cui si trovano, con una sola operazione, così come, per esempio, attivare il servizio Microsoft Defender for Cloud per tutte le macchine all’interno dell’unità organizzativa.
Azure Arc: centralizzazione agevole e funzionale
Viste le sue caratteristiche risulta evidente che Azure Arc sia uno strumento tanto più indispensabile quanto più una infrastruttura è complessa, perché risolve problemi reali, che ogni reparto IT conosce bene, dal semplice censimento degli asset, attività tutt’altro che banale soprattutto quando sono in gioco le macchine virtuali alla gestione vera e propria delle risorse, per la quale è piuttosto comune avere accumulato negli anni decine di diverse credenziali e modalità di accesso, in molti casi da recuperare solo sporadicamente e quindi impervie per la maggior parte degli operatori.
Va detto che l’annessione delle proprie risorse è agevolata anche sotto il profilo amministrativo: l’onboarding è gratuito e permette di controllare lo stato di ogni macchina, collegarsi per l’amministrazione remota ed effettuare una serie di operazioni che variano a seconda della tecnologia sottostante. Per esempio, nel caso specifico di Windows Server e Microsoft SQL Server, tutte le informazioni necessarie per le operazioni di ordinaria amministrazione sono riportate nel pannello di Azure.
Infine, per completare in modo coerente l’aggregazione delle risorse, Azure Arc permette anche l’annessione di server fisici on premise, con la possibilità nel caso questi siano basati su Windows, di effettuare la maggior parte delle operazioni di gestione.
Controllo completo e organico
L’ultimo vantaggio di Azure Arc su cui soffermarsi riguarda la gestione delle licenze, in particolare di Windows Server 2025 e SQL server 2019 e 2025: un meccanismo di licensing avanzato permette di avere sempre sotto controllo la situazione e gestire in modo estremamente efficace licenze temporanee e a consumo: tutte le informazioni necessarie sono aggregate nel pannello Azure e facilmente accessibili. Finisce, insomma, l’era delle licenze dimenticate perché la connessione al giusto pannello di amministrazione è sempre stata rimandata.
Infine, Azure Arc permette di diversificare permessi e privilegi attraverso il sistema di autenticazione dell’organizzazione (tipicamente Microsoft Entra) e di abilitare la gestione via Web, dalla quale ciascun utente può avere visibilità completa ma esclusiva sulle macchine per cui dispone di privilegi.
Unificare la gestione per essere più agili
Unificare la gestione delle infrastrutture IT permette di rispondere con agilità e flessibilità alle esigenze aziendali, anche quelle temporanee o non pianificate. Azure Arc, attraverso il controllo centralizzato, consente di gestire asset ed erogare servizi basati sul cloud, sia su risorse Microsoft sia su ambienti di terze parti.
La piattaforma, concepita come un ecosistema di servizi integrati, estende le sue funzionalità oltre i confini di Azure, offrendo strumenti avanzati per il monitoraggio, gli aggiornamenti e la sicurezza, applicabili anche a sistemi on-premise e ad altre piattaforme cloud, come AWS. Questo elimina la necessità di utilizzare più strumenti di gestione, garantendo policy e regole uniformi attraverso un unico pannello.
Questa unificazione semplifica operazioni critiche, come il ridimensionamento delle risorse o l’implementazione di nuovi strumenti, per esempio un sistema di gestione delle vulnerabilità come Microsoft Defender for Cloud. Grazie all’integrazione nativa, l'attivazione di tali servizi avviene senza complessità aggiuntive, raggiungendo automaticamente tutte le risorse, incluse macchine Linux su distribuzioni supportate o sistemi VMware.
Con Azure Arc, è possibile sia centralizzare la gestione, sia adattarsi più rapidamente ai cambiamenti, vista la maggiore agilità di gestione e accesso agli asset. Una condizione fondamentale in un mercato che diventa ogni giorno più dinamico.